Cittadinanza digitale contro la disinformazione

In un mondo che vive di informazione, ci piace pensare di essere padroni delle nostre scelte e di prendere decisioni che derivano unicamente dalle nostre preferenze e opinioni. Quello che spesso sottovalutiamo è la potenza dell’informazione e di conseguenza il valore economico che la caratterizza. Qui entra in gioco la disinformazione, che non è più un “fenomeno” o un “rischio”, è un un mondo intrecciato a quello dell’informazione che risulta difficile separare e riconoscere nelle sue molteplici facce. In questi anni di pandemia mondiale ci siamo trovati ad affrontare due tipi di virus: il Covid-19 che i vaccini ci stanno aiutando a contrastare ma che risponde manifestandosi in diverse variabili, e la disinformazione che con altrettante variabili si nutre di situazioni di paura e disagio con l’obiettivo di disorientare, confondere e in molti casi monetizzare. Questa consapevolezza ci pone davanti ad un dovere di formazione di un pensiero critico, che è propedeutico all’utilizzo di qualsiasi strumento o tecnica di individuazione di fake news o altri tipi di disinformazione.

Disinformazione: la responsabilità è anche nostra

Durante i laboratori rivolti alle scuole secondarie di secondo grado, che Lime conduce sul tema della disinformazione, l’intento è quello di fornire  agli studenti uno stimolo per porsi domande rispetto alle informazioni che fruiscono, scoraggiando una lettura passiva di quanto viene proposto. Con tale obiettivo ci teniamo sempre a sottolineare il ruolo attivo che ciascuno di noi ricopre nella circolazione di una fake news, perchè sebbene tali contenuti abbiano un autore di partenza la loro pericolosità risiede nell’ampia diffusione in rete alla quale tutti potenzialmente possiamo concorrere. A tale proposito, possiamo considerare due concetti chiave riguardanti il nostro agire sul tema:

Autorialità

Nel momento in cui noi accediamo a contenuti in rete creiamo la nostra identità digitale accompagnata dalla responsabilità di qualsiasi cosa noi commentiamo o condividiamo. In quest’ottica se anche involontariamente condividiamo o supportiamo con un commento una notizia falsa, diventiamo autori di tale notizia  e di conseguenza siamo responsabili anche degli effetti sociali dovuti alla sua circolazione in rete. 

Credibilità

Il termine và inteso in due prospettive. In prima battuta, una caratteristica delle fake news è che sebbene il contenuto veicolato sia falso le modalità di comunicazione con cui è costruito lo fanno sembrare potenzialmente vero. Questa presunta credibilità facilità la diffusione inconsapevole della notizia falsa e a sua volta mina la credibilità personale (ma anche professionale) di chi, vittima dell’inganno, la condivide.

Cittadinanza digitale: uno strumento per contrastare la disinformazione

Possiamo definire la lotta alla disinformazione non una questione che riguarda unicamente le istituzioni che si occupano di comunicazione ma un dovere civico nei confronti della comunità. 

Con questo obiettivo, Lime propone uno strumento semplice ma utilizzabile nella quotidianità come buona pratica per salvaguardare la nostra reputazione sui social e più in generale in rete. La scheda si articola in tre domande che portano l’attenzione su: autore, titolo e immagini della notizia. Per ciascun aspetto sono date alcune indicazioni che preannunciano una possibile fake news. E’ importante specificare che anche se tutti gli step dovessero indicare la presenza di una notizia falsa, non è detto che lo sia veramente ma dato il dubbio è meglio astenersi dal condividerla e in caso fare ulteriori ricerche.

Scheda operativa: Fake News